widget

giovedì 31 ottobre 2013

Pensiero e preghiera del giorno



TUTTA LA TERRA ACCLAMI AL SIGNORE


Ap 6,12-7,3; Sal 67; Mt 19,27-29
"Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa ne avremo?". (Mt 19)


Una domanda difficile quella rivolta da Pietro al Signore e che sale alla labbra anche di noi ogniqualvolta ci sembra di essere vittime di ingiustizia e ci pare che il male abbia il sopravvento sulle buone opere e corrette intenzioni. Tanta fatica per essere coerenti e fedeli alla parola del Signore, ma cosa ce ne viene?
Gesù risponde con un'immagine che riprende quella che Giovanni ripropone nell'Apocalisse: quanti saranno rimasti fedeli avranno la vita eterna e una condizione di bene già sulla terra. Una promessa di 'riscatto' perchè l'eredità della vita eterna comporta il compito addirittura di stare a fianco del Cristo in trono per giudicare 'le tribù d'Israele', il che vuol dire nientemeno che l'intero popolo dell'umanità, i salvati.
Una fede dunque che deve andare oltre i fatti contingenti per guardare con speranza, che non è illusione, a ciò che Cristo davvero ha compiuto e completerà alla fine dei tempi terreni.


Preghiamo col Salmo

Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
Regioni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore, a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.

Santo del giorno

Sant'Alfonso Rodriguez

31.10.2013

Annoverato tra i grandi mistici della Spagna del XVI secolo, Alfonso Rodriguez nacque a Segovia il 25 luglio 1533. Dopo la morte della moglie e dei figli si presentò al noviziato dei Gesuiti di Valenza, e fu accolto come fratello coadiutore nel 1571. Sei mesi dopo fu inviato al Collegio di Monte Sion a Palma di Majorca, dove rimase fino alla morte, quasi sempre nel servizio della portineria, che svolse con grande carità e amabilità.
Per le sue visioni e i suoi miracoli fu tenuto, ancora vivente, in fama di santo. Fu suo discepolo san Pietro Claver, che ebbe da Alfonso non solo consigli spirituali, ma l’impulso originario per la sua entusiasta vocazione missionaria. Alfonso nutrì una tenerissima devozione alla Vergine, di cui difese vigorosamente la prerogativa di “immacolata”.

Morì il 30 ottobre 1617, e ai suoi funerali assistettero il viceré di Spagna, il vescovo e tanti poveri e ammalati da lui sanati con interventi miracolosi. Il processo della sua beatificazione, chiuso a Majorca nel 1628, si concluse a Roma il 12 giugno 1825.
 

Rito Ambrosiano - sett. II dopo la dedicazione - giovedì


Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo 6, 12 - 7, 3

In quel giorno. Vidi, quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, e vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come un sacco di crine, la luna diventò tutta simile a sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come un albero di fichi, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i frutti non ancora maturi. Il cielo si ritirò come un rotolo che si avvolge, e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. Allora i re della terra e i grandi, i comandanti, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: «Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il grande giorno della loro ira, e chi può resistervi?».
Dopo questo vidi quattro angeli, che stavano ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti, perché non soffiasse vento sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.
E vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».           


SALMO
Sal 67 (68)

             ®  Il nostro Dio è un Dio che salva.

Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio. ®

I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio e cantano di gioia.
Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza. ®

Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni. ®

Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi. ®


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 19, 27-29

In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».    

martedì 29 ottobre 2013

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Tutta la terra acclami il Signore

29.10.2013
Ap 5,1-14; Sal 97; Mc 10,17-22


Va', vendi quello che hai e dallo ai poveri; e vieni! Seguimi! (Mc 10)


All'uomo che ha già osservato i comandamenti dell'antica legge manca di accogliere con assoluta generosità e pieno distacco il vangelo, cioè Gesù Cristo, lasciandosi alle spalle i vincoli dei beni terreni.
Ma il giovane uomo che chiede a Gesù come poter entrare nel regno, non ha il coraggio di staccarsi dai beni, dalle sue certezze, per fidarsi solo del Signore e mettersi alla sua sequela. Ha timore di perdere ciò che possiede, ma non sa che il Signore è il vincitore, come ci dice l'Apocalisse.
Egli è in grado di aprire i sigille del libro, di rivelare il disegno dsegreto di Dio, cioè il piano di salvezza che in Cristo è stata compiuto: Cristo, risorto da morte, è il senso della storia e dell'universo.


Preghiamo col Salmo

Il Signore ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

SANTO DEL GIORNO

Sant'Onorato di Vercelli, vescovo

29.10.2013

Dalla Vita Ambrosii di Paolino di Milano sappiamo che Onorato fu accanto a sant’Ambrogio nelle ultime ore della sua vita, nella notte fra il venerdì e il sabato santo (3-4 aprile) del 397, per amministrargli il viatico. La premura nell’accorrere al capezzale del santo morente si giustifica conoscendo il ruolo a suo tempo svolto da Ambrogio nell’elezione di Onorato a vescovo di Vercelli.
Nella difficile e confusa situazione creatasi alla morte del vescovo Limenio a causa di Sarmazione e Barbaziano, diffusori della falsa dottrina di Gioviniano, Ambrogio era intervenuto inviando alla Chiesa di Vercelli una lettera, dove precisava le qualità necessarie a chi doveva succedere alla cattedra di Eusebio. E Onorato era stato proprio suo discepolo, forse del gruppo di quelli che facevano vita comune di stile monastico insieme a Eusebio.
Perché si addivenisse alla scelta di questo candidato fu necessario che Ambrogio si recasse di persona a Vercelli. Un’iscrizione posta sulla sua tomba nella cattedrale ci informa che Onorato “ subì le pene dell’esilio e del carcere”. Morì il 29 ottobre, dopo circa vent’anni di episcopato, e fu subito venerato nella Chiesa vercellese come santo.

RITO AMBROSIANO - SETTIMANA DELLA I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE MARTEDÌ

Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo 5, 1-14

In quel giorno. Vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo.
Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: / «Tu sei degno di prendere il libro / e di aprirne i sigilli, / perché sei stato immolato / e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, / uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, / e hai fatto di loro, per il nostro Dio, / un regno e sacerdoti, / e regneranno sopra la terra».
E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: / «L’Agnello, che è stato immolato, / è degno di ricevere potenza e ricchezza, / sapienza e forza, / onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: / «A Colui che siede sul trono e all’Agnello / lode, onore, gloria e potenza, / nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.         


SALMO
Sal 97 (98)

             ®  Tutta la terra acclami il Signore.

Il Signore ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. ®

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! ®

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. ®

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. ®


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 17-22

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre»». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.    

domenica 27 ottobre 2013

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Tutta la terra acclami il Signore

28.10.2013

SANTO DEL GIORNO

Santi Simone e Giuda, apostoli

28.10.2013

I cristiani fondano la loro vita sulla fede trasmessa dagli apostoli, i testimoni oculari che condivisero la vita di Gesù, dal suo battesimo fino all’ascensione. Simone e Giuda, venerati in un’unica festa, fanno parte del collegio apostolico, chiamati dallo stesso Gesù a seguirlo.
Simone fu soprannominato cananeo o zelota, due termini che esprimono lo stesso significato, cioè “zelante”. Secondo la tradizione del II secolo, riportata da Egisippo, sarebbe succeduto a san Giacomo il minore dal 62 al 107, data del suo martirio sotto Traiano, nel governo della comunità di Gerusalemme. Il suo martirio sarebbe avvenuto a Pella. Un’altra tradizione lo vede crocifisso in Abissinia; un’altra ancora crudelmente trapassato da una sega.
Giuda fu soprannominato Taddeo, per distinguerlo dall’altro Giuda; il suo appellativo significa “magnanimo”. La lettera di Giuda che troviamo nel Nuovo Testamento, non è ritenuta dagli studiosi del nostro apostolo. È invece proprio Giuda Taddeo che nel vangelo di Giovanni (14,22-23) rivolge domande a Gesù. Lo storico Niceforo Callisto riporta una tradizione secondo la quale Giuda evangelizzò la Palestina, la Siria e la Mesopotamia. Morì martire a Edessa. La Chiesa sira ne ricorda invece il martirio ad Arad, presso Beirut.
 

RITO AMBROSIANO - SETT. DELLA I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE LUNEDÌ - Santi Simone e Giuda, apostoli Festa

Lettura degli Atti degli Apostoli 1, 12-14

Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.


Salmo
Sal 18 (19)

     R.: Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.             R

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.             R


Epistola
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2, 19-22

Fratelli,
voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.


Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 14, 19-26

In quel tempo.
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Tutta la terra acclami il Signore

27.10.2013
At 13,1-5a; Sal 95; Rm 15,15-20; Mt 28,16-20

Gli apostoli ricevono da Cristo la missione di evangelizzare e di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo: la Trinità non è realtà lontana e ianccessibile ma si gioca nella vita umana. (Mt 28)

La giornata missionaria mondiale apre al grande mistero anche della Trinità come esperienza inesauribile e vitale per il cristiano presso cui si fa presente fin dal primo attimo di vita. Così come Dio si fa compagno di ogni uomo, altrettanto ogni cristiano/a deve sentirsi la responsabilità di portare quel dono d'amore ricevuto, che è il battesimo e la fede, ad altri che non lo conoscono.
Questo testimonia Paolo che col suo ministero si vuol fare strumento di grazia presso quanti non hanno avuto il dono di incontrare e personalmente conoscere Gesù, di sapere quanto Gesù ha fatto per amore di tutta l'umanità sacrificandosi per essa sulla croce. "Il mio vanto - scrive Paolo - in Cristo di fronte a Dio" è di portare il vangelo a chi non l'ha ancora conosciuto.

Preghiamo col Salmo

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

SANTO DEL GIORNO

San Frumezio, vescovo

27.10.2013

La primitiva e principale fonte per la conoscenza di Frumezio è lo storico Rufino. Nella sua "Historia ecclesiastica" narra come al tempo dell’imperatore Costantino (sec. IV) un filosofo di Tiro sbarcò sulla costa orientale dell’Etiopia con due suoi giovani allievi, Frumezio ed Edesio. Dal massacro dei passeggeri e dell’equipaggio gli etiopi risparmiarono i due ragazzi, che condussero schiavi alla corte di Axum. Frumezio divenne segretario del re. Entrato in contatto con mercanti greco-romani già cristiani, cominciò a sviluppare nel paese i primi germi del cristianesimo.
Lasciata la corte, Frumezio passò ad Alessandria per informare il vescovo Atanasio dei progressi del cristianesimo in Etiopia. Atanasio lo consacrò allora primo vescovo di Axum (fra il 340 e il 346), dove Frumezio ritornò per continuare l’opera di evangelizzazione, quale apostolo tra gli etiopi. Fu accolto con onore e chiamato “ rivelatore di luce” e “padre pacifico” (Abba Salama). La sua predicazione portò alla conversione “un numero infinito” (dicono gli storici) di indigeni.

I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE Il mandato missionario

Lettura degli Atti degli Apostoli 13, 1-5a

In quei giorni. C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.          


SALMO
Sal 95 (96)

             ®  Annunciate a tutti i popoli le opere di Dio.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. ®

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. ®

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome. ®


EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 15, 15-20

Fratelli, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui.  


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 28, 16-20

In quel tempo. Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

venerdì 25 ottobre 2013

Messaggio di MEDJUGORIE del 25 Ottobre 2013


“Cari figli! Oggi vi invito ad aprirvi alla preghiera. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi. Perciò figlioli, nella semplicità del cuore cercate dall’Altissimo che vi dia la forza di essere figli di Dio e che satana non vi agiti come il vento agita i rami. Decidetevi di nuovo, figlioli, per Dio e cercate soltanto la sua volontà e allora in Lui troverete gioia e pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Il Signore regna: esulti la terra.

26.10.2013
Dt 18,9-14; Sal 96; Rm 1,28-32; Lc 5,1-11



Quando sarai entrato nel paese, non imparerai a commettere gli abominii delle nazioni che vi abitano. (Dt 18)


Dovunque si arrivi nel cammino della vita, luogo o situazione, ciò che conta - ci dice Mosè - è mantenere la coerenza nella fedeltà alla legge di Dio; perchè comunque chi compie atti abominevoli sarà punito.
Ma nessuno è privato della possibilità di scegliere se seguire o no la verità; chi decide di proseguire per la via sbagliata lo farà e ne pagherà le conseguenze. Mentre chi accoglierà l'invito di Dio vedrà il suo impegno fecondo di risultati.
Come per la pesca miracolosa, compiuta sulla fiducia, sulla parola di Gesù che premia il lavoro apparentemente inutile di chi si fida di lui ed è pronto a gettare le reti anche dopo una giornata a vuoto e in ora non idonea alla pesca. Senza Gesù il lavoro defatigante della pesca è vano e i risultati sono nulli; con la sua partecipazione il risultato è prodigioso. E' lui che sa raccogliere dove nessuno può riuscire.


Preghiamo col Salmo

Il Signore regna, esulti la terra.
Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.

SANTO DEL GIORNO

San Luigi Orione

26.10.2013

E' una fra le figure più significative, per virtù e attività benefico-sociali, sorte in Piemonte a cavallo del secolo XX. Luigi Orione, è nato a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872, ed è morto a San Remo il 12 marzo 1940; fu definito da Pio XII “apostolo della carità, padre dei poveri, benefattore insigne dell’umanità afflitta”. Di famiglia povera, fu costretto dal bisogno a seguire il padre nel duro lavoro di selciatore di strade. Accolto nell’Oratorio salesiano di Torino, dove ebbe confessore don Bosco, vi completò gli studi ginnasiali e nel 1889 entrò nel seminario di Tortona, venendo ordinato sacerdore nel 1895.

La sua attività, dettata dalle necessità del tempo, seguì due direttive: la scuola e le colonie agricole. Si prodigò per gli orfani dopo i terremoti di Messina (1908) e della Marsica (1915). Nel 1913 la sua attività apostolica raggiungeva il Brasile con l’invio dei primi missionari; altri ne destinò in Palestina e a Rodi. Fondò la congregazione religiosa dei Figli della divina Provvidenza e delle Piccole Missionarie della Carità.

È del 1915 l’opera che maggiormente amò, per i più miseri e infelici, il “Piccolo Cottolongo”. Inoltre, per la propagazione e la diffusione della fede, aprì case in Polonia, negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Albania. Il fondatore della ‘Piccola Opera della Divina Provvidenza’ è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da papa Giovanni Paolo II, in un tripudio di tanti suoi figli ed assistiti provenienti da tante nazioni. E' stato proclamato santo da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.

RITO AMBROSIANO - SETTIMANA DOPO LA DEDICAZIONE SABATO

Messa nel giorno:

LETTURA
Lettura del libro del Deuteronomio 18, 9-14

In quei giorni. Mosè disse: «Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio».  


SALMO
Sal 96 (97)

             ®  Il Signore regna: esulti la terra.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. ®

Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra. ®

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. ®


EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 1, 28-32

Fratelli, poiché i pagani non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.     


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 5, 1-11

In quel tempo. Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, il Signore Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.           
--------------------------------------------------------------------------------------------------
Messa vigiliare della Domenica I dopo la Dedicazione

VANGELO DELLA RISURREZIONE

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni 21, 1-14

Dopo questi fatti, il Signore Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
             Cristo Signore è risorto!
             ®Rendiamo grazie a Dio!

Seguono le letture della messa nel giorno della Domenica:
At 13,1-5a; Sal 95; Rm 15,15-20; Mt 28,16-20