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venerdì 31 gennaio 2014

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Benedetto il Signore, Dio d'Israele

1.02.2014

Es 19,3-8; Sal 95; 2Cor 1,18-20; Gv 12,31-36a

Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte. (Es 19)

I testi della liturgia odierna insistono sul movimento: dall'uomo a Dio e da Dio all'uomo.
Siamo chiamati a salire, come Mosè, a lasciare le cose dell'ordinaria attività per guardare più alto, per ascoltare, per rispondere alla chiamata di Dio che ci innalza. "Ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me", dice il Signore a Mosè. Dal'alto Dio indica agli uomini il senso e la vera consistenza del creato.
Ma Dio è sceso sulla terra per innalzare l'umanità dal regno del peccato al suo regno e lo ha fatto lasciando che il Cristo venisse innalzato sulla croce. "Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" dice Gesù alla folla che fatica a capire. Dio non vuole un'umanità prostrata, ma la chiama a salire il monte, ad ascolatare la sua parola: è il grande cammino dell'alleanza di Dio con il suo popolo e l'intera umanità.

Preghiamo col Salmo

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude,
davanti al Signore che viene,
che viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
 

SANTO DEL GIORNO

Beato card. Andrea Carlo Ferrari

1.02.2014

Andrea nacque a Lalatta di Palanzano nella provincia di Parma, il 13 agosto 1850, primo di quattro figli, da una famiglia contadina profondamente religiosa. A sedici anni entrò nel seminario di Parma per gli studi liceali. Nel 1873 venne ordinato sacerdote e inviato, come pastore d'anime a Mariano e poi a Fornovo Taro. Richiamato a Parma nel suo seminario, a soli ventisette anni ne divenne rettore. A trentacinque anni, fu nominato pro-vicario generale e ricoprì questa carica fino al giugno 1890, quando fu consacrato vescovo. Resse dapprima la Chiesa di Guastalla, poi quella di Como: amato e stimato per la straordinaria attività, lo zelo e la pietà.
Nel febbraio 1894 fu chiamato alla sede di Milano. In questa vastissima diocesi, ricca di iniziative e di risorse, ma anche lacerata da numerose problematiche, Andrea Carlo Ferrari (prese il nome di Carlo in onore di san Carlo Borromeo) cercò di prendere contatto con tutti attraverso accurate visite pastorali: con la sua dolce ma ferma parola, conquistò la stima e l'affetto di tutti. Per affrontare i numerosi problemi della diocesi, convocò tre sinodi diocesani e un concilio provinciale. Promosse il Congresso Eucaristico nazionale, quello di Musica Sacra e quello catechistico.
Ebbe molto a cuore la formazione del clero, e per i diversi problemi pastorali, legati ai nuovi fermenti sociali che agitavano il mondo del lavoro, istituì, presso il seminario diocesano, la cattedra di economia sociale. Particolare attenzione ebbe per i giovani, sostenendo con tutto il suo appoggio l'associazione "Unione giovani" che tanto bene fece non solo nella Chiesa ambrosiana, ma anche in tutto il Paese. Sotto la sua protezione, nel 1918, nacque la "Gioventù femminile di Azione Cattolica". Si deve anche ricordare la fondazione di quell'opera di assistenza sociale che la lui prese il nome, e la costituzione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Le agitazioni sociali del 1898 e l'accusa di favorire il modernismo, furono motivi per il Cardinal Ferrari di gravi incomprensioni e di profondo dolore, ma dalle visite apostoliche emerse più che mai luminosa la integrità della sua fede e la sua rettitudine. Il suo episcopato fu segnato dalla prima guerra mondiale, che portò con sé gravi lutti e sofferenze. La sua inesauribile carità raggiunse orfani, vedove, soldati, prigionieri. Egli trasformò l'arcivescovado in quartiere generale del Comitato per l'assistenza religiosa ai cappellani e ai soldati al fronte; due dei tre seminari divennero ospedali militari; lo stesso fece con i collegi vescovili, istituti religiosi e chiese secondarie, che servirono come deposito di medicinali e indumenti per i poveri. Colpito da cancro, morì il 2 febbraio 1921. Il suo corpo riposa in Duomo, all'altare del Sacro Cuore di Gesù. Il beato Card. Schuster disse di lui che fu "colui che dopo san Carlo ha lasciato nella diocesi una più luminosa scia di santità nel governo pastorale, in tempi assai burrascosi e in un'atmosfera non sempre favorevole".

LITURGIA AMBROSIANA - Sabato della settimana della III domenica dopo l’Epifania



Lettura del libro dell’Esodo 19, 3-8

In quei giorni. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti».
Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.            

Salmo
Sal 95 (96)

®   Popoli tutti, date gloria al Signore!

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. ®

Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. ®
      
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude,
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. ®

Epistola
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1, 18-20

Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì». Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.           

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 12, 31-36a

In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».
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Messa vigiliare della Domenica IV dopo l'Epifania - Presentazione del Signore

Vangelo della Risurrezione
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni 20, 19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne il Signore Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
             Cristo Signore è risorto!
             ®Rendiamo grazie a Dio!

Seguono le letture della messa nel giorno della Domenica:
Ml 3,1-4a; Sal 23; Rm 15,8-12; Lc 2,22-40

Don Bosco, in pellegrinaggio lungo la diocesi


È ormai partito il conto alla rovescia verso l’incontro della nostra Diocesi con il «padre e maestro della gioventù», San Giovanni Bosco. La Peregrinazione dell’urna del Santo dei giovani si svolgerà in cinque giornate intense in terra ambrosiana (prima tappa del suo viaggio in Lombardia).
Il primo incontro sarà a Varese nella Basilica di San Vittore, dove l’urna di don Bosco sosterà per l’intera mattinata di venerdì 31 gennaio, giorno in cui si celebra la sua memoria liturgica. Partirà poi per il Seminario arcivescovile di Venegono, incontrando nel primo pomeriggio i seminaristi ambrosiani.
Due chiese parrocchiali dedicate a San Giovanni Bosco, a Olgiate Olona (al Gerbone) e a Seregno (al Ceredo), accoglieranno la Peregrinazione nel tardo pomeriggio e nella serata del 31 gennaio, quando tutte le comunità educanti saranno chiamate a radunarsi celebrando in diverse forme, nella propria realtà locale, il Santo dei giovani. Altre due chiese parrocchiali dedicate a don Bosco saranno visitate nel corso della Peregrinazione: nella sera di domenica 2 febbraio a Milano (Baggio) e nella sera di lunedì 3 febbraio a Sesto San Giovanni.
Nella mattinata di sabato 1 febbraio don Bosco sarà a Lecco, nella Basilica di San Nicolò, per poi partire alla volta di Milano.
Saranno le catechiste e i catechisti della Diocesi ad accogliere l’urna di san Giovanni Bosco nel capoluogo lombardo, con una preghiera in Duomo che avrà inizio alle 14. La celebrazione sarà presieduta dal Vicario generale, monsignor Mario Delpini. Per due pomeriggi, sabato 1 e martedì 4 febbraio, la Cattedrale sarà la cornice di una visita prolungata, dove i protagonisti saranno i ragazzi degli oratori e delle scuole, accompagnati da genitori, educatori e insegnanti. Alle 17.30 di sabato 1 in Duomo, monsignor Erminio De Scalzi presiederà l’eucaristia, a cui sono invitati a concelebrare i sacerdoti e a partecipare i fedeli della Diocesi.
Un momento altamente suggestivo sarà dedicato agli adolescenti, chiamati nella serata di sabato 1 febbraio a compiere un itinerario spirituale all’interno del Duomo, aperto in esclusiva per loro. Il testimone passerà ai giovani che, intorno alla mezzanotte, partiranno alla volta della chiesa salesiana di Sant’Agostino (zona Stazione Centrale), in una originale “passeggiata” notturna con don Bosco. Sempre i giovani si daranno appuntamento alle 16 di domenica 2 febbraio per l’eucaristia in Sant’Agostino (via Copernico 9).
Lunedì 3 febbraio don Bosco “farà visita” al carcere minorile Cesare Beccaria. Il cardinale Dionigi Tettamanzi celebrerà l’eucaristia e conferirà i sacramenti ad alcuni minori detenuti. A seguire le religiose e le consacrate saranno chiamate a una preghiera di intercessione per i più giovani, proprio nella cappella del carcere minorile, mentre i ragazzi del Beccaria “si racconteranno” a una delegazione di coetanei dei collegi arcivescovili. Nel pomeriggio, dopo aver sostato presso la comunità Kàiros di Vimodrone, don Bosco incontrerà gli oratori di Melzo in rappresentanza di tutti gli oratori ambrosiani.
La conclusione solenne della Peregrinazione sarà riservata alle “comunità educanti” che si raduneranno con l’Arcivescovo Angelo Scola per l’eucaristia nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, martedì 4 febbraio alle 21, a conclusione di una fiaccolata nel centro della città che partirà dal Duomo alle 20.

Tratto dal sito: http://www.chiesadimilano.it/

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Benedetto il Signore, Dio d'Israele

31.01.2014

Sir 44,1;49,13-16; Sal 47; Mc 5,21-24a.35-43

Senza la fede nessun rapporto con Cristo è possibile; solo chi crede si mette in relazione salvifica con lui. (Mc 5)

Giairo, un dei capi della sinagoga, si rivolge a Gesù e lo supplica con insistenza perchè intervenga a favore della figlia morente. Un gesto pieno d’umiltà. Il Signore commosso conferma la sua fede. A Giairo, che apprende all’improvviso che sua figlia è appena morta, egli dice: “La bambina non è morta, ma dorme”.
Il Signore non si accontenta di essere gentile, vuole molto di più: chiede la fede pur nel bel mezzo dell’indifferenza e della incredulità degli stessi discepoli e della folla. E la folla si burla del Signore quando egli dice che la bambina dorme. Ma è lui il Signore della vita.

Preghiamo col Salmo

Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all'estremità della terra:
di giustizia è piena la tua destra.
 

SANTO DEL GIORNO

San Giovanni Bosco

31.01.2014
 
Nacque nel 1815 ai Becchi in Castelnuovo d’Asti, da una modesta famiglia di contadini. Rimasto orfano di padre all’età di due anni, dovette interamente alla mamma Margherita la sua forte educazione umana e cristiana. Ancora ragazzo manifestò il suo talento di educatore e la sua passione per la formazione cristiana dei giovani: radunava nel suo prato i suoi coetanei e per loro si improvvisava prestigiatore e saltimbanco e, dopo averli divertiti, ripeteva loro la predica ascoltata in chiesa.
 
Dopo aver studiato nel Reale Collegio di Chieri, con l’aiuto del teologo Luigi Guala, rettore del convitto ecclesiastico di S. Francesco a Torino, e poi con il sostegno di don Giuseppe Cafasso, potè compiere gli studi seminaristici e giungere all’ordinazione sacerdotale nel 1841. Si dedicò subito ai giovani, fondando l’oratorio di S. Francesco di Sales alla periferia di Borgo Doria, che poi trasferì, nel 1846, nei prati di Valdocco. Qui don Bosco, inventando e organizzando iniziative per i ragazzi che sempre più numerosi radunava intorno a sé, fece le prime esperienze di quello che sarebbe stato poi chiamato il “sistema preventivo”, fondato su “ragione, religione e amorevolezza”.
 
A Valdocco aprì laboratori artigianali e professionali, con scuole di arti e mestieri per giovani lavoratori e scuole umanistiche per giovani avviati al sacerdozio. Nel 1858 convergevano su Valdocco circa ottocento giovani, la più alta concentrazione di adolescenti di estrazione popolare esistente in Italia. Don Bosco pensò subito ad assicurare la continuità della sua opera e fondò prima la pia Società di san Francesco di Sales (i Salesiani), approvata definitivamente nel 1869, poi l’Unione dei Cooperatori, e infine, con la collaborazione di suor M. Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nel 1875, seguendo il flusso migratorio italiano verso l’America Latina, l’opera dei Salesiani divenne anche missionaria e don Bosco si fece pellegrino in Europa alla ricerca di fondi e di sostenitori. Terminò la sua laboriosa giornata terrena il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI, che era stato suo ospite nell’Oratorio di Valdocco.

RITO AMBROSIANO - Venerdì della settimana della III domenica dopo l’Epifania

Lettura del libro del Siracide 44, 1; 49, 13-16

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri,dei padri nostri nelle loro generazioni.La memoria di Neemia durerà a lungo;egli rialzò le nostre mura demolite,vi pose porte e sbarree fece risorgere le nostre case.Nessuno sulla terra fu creato eguale a Enoc;difatti egli fu assunto dalla terra.Non nacque un altro uomo come Giuseppe,guida dei fratelli, sostegno del popolo;perfino le sue ossa furono onorate.Sem e Set furono glorificati fra gli uomini,ma, nella creazione, superiore a ogni vivente è Adamo.            

 Salmo
 Sal 47 (48)

  ®  Il Signore è colui che ci guida.

O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra. ®

Gioisca il monte Sion,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi.
Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri. ®

Osservate le sue mura,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura: questo è Dio,
il nostro Dio in eterno e per sempre;
egli è colui che ci guida in ogni tempo. ®

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Marco 5, 21-24a. 35-43

In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui.
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.                 

giovedì 30 gennaio 2014

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO


Benedetto il Signore, Dio d'Israele

30.01.2014

Sir 44,1;49,8-10; Sal 104; Mc 5,1-20

Gesù scaccia una legione di spiriti immondi. Essi non sono una fantasia, ma la triste e spaventosa realtà che continuamente ci incalza e da cui è venuto a liberarci. (Mc 5)

In questo passo del Vangelo, per tre volte, incontriamo il verbo “supplicare” usato nel rivolgersi a Gesù. In primo luogo sono gli spiriti malvagi - essi sono molte legioni - a supplicare Gesù di non cacciarli via da quella regione. In effetti, nel paese dei Geraseni, paese pagano, essi regnano padroni. Supplicano dunque Gesù di mandarli via sotto le sembianze di un branco di porci. E Cristo li esaudisce, perché per lui la liberazione di una persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, è molto più preziosa dell’eventuale perdita di un branco.
Duemila porci si precipitano nel mare: una tragedia per i Geraseni. Essi inviano dunque una delegazione a supplicare Gesù di andarsene dalla loro regione. Essi non sono disposti a sacrificare i loro beni materiali come riscatto per la liberazione di un uomo. Gesù, che predica che non si possono servire due padroni - Dio e il denaro -, è per loro un guastafeste. Essi preferiscono i loro beni a Gesù: lo supplicano di lasciare il loro paese. E' triste vedere Gesù messo alla porta.
E' ancora più triste vedere oggi Gesù messo alla porta per le stesse ragioni. Alla fine è il posseduto, una volta guarito, a supplicare: egli chiede a Gesù di poterlo seguire. Ma il Signore non accetta; lo manda in missione, a casa sua. Poiché non tutti coloro che hanno incontrato Cristo hanno la stessa vocazione. Ma tutti devono annunciare la misericordia del Signore.

Preghiamo col Salmo

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

SANTO DEL GIORNO

Santa Martina, vergine e martire

30.01.2014
 
Di santa Martina, nobile giovane romana, martirizzata nella persecuzione di Alessandro Severo, nonostante fosse stata a lei dedicata nel medioevo una chiesa di Roma, si era quasi persa la memoria.
Fu il papa Urbano VIII che, imbattendosi, tra le rovine di un'antica chiesa, nelle reliquie di santa Martina, ne ricercò la storia e volle riproporre la giovinetta come esempio di santità. Egli stesso compose un inno in suo onore, nel quale si accenna alla vita della fanciulla, figlia di un console romano, rimasta orfana ed erede di un ricco patrimonio, ed è tessuto l'elogio della santa nella sua esemplare carità, nella purezza della sua vita, nel coraggio nella confessione della fede. È poi narrato il suo martirio e la sua morte per decapitazione.
Urbano VIII, che stava lavorando alla definitiva sistemazione del calendario della Chiesa, istituì il giorno festivo di santa Martina il 30 gennaio e inserì nel Breviario Romano in questo giorno le preghiere a lei dedicate. Il 30 gennaio 1948, muore il Mahatma Gandhi, il profeta della non violenza e dell'amore universale, ucciso, mentre si stava recando alla preghiera della sera, da un giovane indù con tre colpi di pistola. Prima di cadere a terra ferito a morte, invocò il nome di Dio perché perdonasse il suo uccisore.
 

RITO AMBROSIANO - Giovedì della settimana della III domenica dopo l’Epifania

Lettura del libro del Siracide 44, 1; 49, 8-10

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri,dei padri nostri nelle loro generazioni.Ezechiele contemplò una visione di gloria,che Dio gli mostrò sul carro dei cherubini.Si ricordò dei nemici nell’uragano,beneficò quanti camminavano nella retta via.Le ossa dei dodici profetirifioriscano dalla loro tomba,perché essi hanno consolato Giacobbe,lo hanno riscattato con la loro confidente speranza.          

Salmo
Sal 104 (105)

   ®    Proclamate fra i popoli le opere del Signore.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto. ®

È lui il Signore, nostro Dio.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
L’ha stabilita per Giacobbe come decreto,
per Israele come alleanza eterna. ®

Disse: «Ti darò il paese di Canaan
come parte della vostra eredità».
Quando erano in piccolo numero,
pochi e stranieri in quel luogo,
non permise che alcuno li opprimesse
e castigò i re per causa loro:
«Non toccate i miei consacrati,
non fate alcun male ai miei profeti».  ®

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Marco 5,1-20

In quel tempo. Il Signore Gesù e i discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
 

lunedì 27 gennaio 2014

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

 

Benedetto il Signore, Dio d'Israele

27.01.2014

Sir 44,1;47,18-25; Sal 71; Mc 4,10b.24-25

Salomone andò a riposare con i suoi padri, lasciando un discendente di poco senno.  (Sir 47)

Dio interviene a salvezza del suo popolo e gli concede tempi di pace e personaggi di grande spessore come il re Salomone che lo guida con saggezza e la cui fama supera i confini del suo paese, ma anche altri che possono essere poco saggi, di fronte ai quali il popolo deve dare prova di rettitudine e non lasciarsi traviare. E Gesù riprende l'insegnamento che fu dei padri per ampliarlo e porlarlo a sè nella sua sollecitazione alla carità e alla giustizia nei rapporti tra le persone.
Una lezione che non viene mai meno e nella storia rimane una meta da riproporre in continuazione: il giudizio verso gli altri deve partire da se stessi. Così chi usa giustizia e misericordia, riceverà giustizia e misericordia, chi non vorrà essere generoso con gli altri, perderà anche ciò che ha. Una norma di vita che al giorno d'oggi sembra inutile e non praticabile, ma che i padri e Gesù continuano a rammentarci come vera e intramontabile.

Preghiamo col Salmo

Benedetto il Signore, Dio d'Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.