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venerdì 29 novembre 2013

VIENI SPIRITO D'AMORE



Vieni, luce vera.
Vieni vita eterna.
Vieni, mistero nascosto.
Vieni tesoro senza nome.
Vieni realtà ineffabile.
Vieni persona inconcepibile.
Vieni, felicità senza fine.
Vieni, luce senza tramonto.
Vieni, risveglio di chi dorme.
Vieni, risurrezione dei morti.
Vieni, o potente, che sempre fai e trasformi le cose col tuo volere.
Vieni, invisibile, intangibile e impalpabile.
Vieni, tu che sempre rimani immobile,
e ad ogni istante ti muovi e vieni a noi
addormentati negli inferi, tu che sei sopra i cieli.
Vieni, nome diletto e ovunque ripetuto,
di cui non possiamo esprimere l’essere
né conoscere la natura.
Vieni, gioia eterna. Vieni corona incorruttibile.
Vieni, porpora del grande re nostro Dio.
Vieni cintura cristallina e costellata di gioielli.
Vieni destra sovrana.
Vieni, tu che hai desiderato la nostra povera anima.
Vieni tu il Solo verso chi è solo.
Vieni tu che mi hai separato da tutto
e fatto solitario in questo mondo.
Vieni, tu diventato in me desiderio.
Vieni mio soffio e mia vita.
Vieni, consolazione della mia povera anima.
Vieni, mia gioia, mia gloria, mia delizia senza fine.
Ti ringrazio d’essere sceso a diventare
un solo spirito con me, senza confusione,
senza mutazione, senza trasformazione,
tu il Dio al di sopra di tutto,
e d’esserti fatto a tutti cibo ineffabile e gratuito
che senza fine straripi inesauribilmente
e zampilli alla fonte del mio cuore.
Grazie per esserti fatto per me luce senza tramonto,
sole senza declino, perché non hai dove nasconderti,
tu che riempi l’universo della tua gloria.
Siamo noi invece a volerci nascondere da te.
Vieni Signore, pianta oggi in me la tua tenda ;
costruisci la tua casa e rimani eternamente
inseparabilmente in me, tuo servo, perchè alla fine anch’io mi
ritrovi in te
e con te regni, Dio al di sopra di tutto.
Conservami incrollabile nella fede, e vedendoti,
io che son morto, vivrò ; e possedendoti,
io il povero, sarò sempre ricco più di tutti i re ;
e mangiandoti e bevendoti, vestendomi di te, vada di delizia in
delizia :
tu sei il vero bene, la vera gloria, la vera gioia ;
a te appartiene la gloria,
o santa, consustanziale e vivificante Trinità,
ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen
San Simone nuovo teologo (X-XI sec.)

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Preparate le vie al Signore, raddrizzate i suoi sentieri

30.11.2013
1Re 19,19-21; Sal 18 (19); Gal 1,8-12; Mt 4,18-22

«Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli … E disse loro: Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». (Mt 4,18a.19)


Gesù vide! Lo sguardo di Gesù chiama, coinvolge, perché è uno sguardo che penetra nel profondo del cuore. Gesù prima guarda, è uno sguardo d’amore, che fa emergere quello che noi non siamo ancora capaci di vedere e di capire di noi stessi.
Poi c’è la parola di Gesù: venite dietro a me. Quello che stupisce e che ci racconta il vangelo è che quello che è chiamato è capace di lasciare tutto: sicurezza del lavoro, famiglia, amici, per seguire uno che non conoscono ancora. Sono disponibili a lasciare tutto!
Noi sappiamo che, grazie alla disponibilità, Andrea, suo fratello e gli altri dieci, saranno apostoli di Gesù e inviati a portare l’annuncio di Cristo, ad essere suoi testimoni nel mondo fino al martirio. Disponibili a lasciare tutto, anche la propria vita.
E io come contemplo questo sguardo di Gesù su di me quando leggo la Sacra Scrittura? E come rispondo alla sua chiamata, che mi chiede anche certi cambiamenti? Lasciare tutto fa paura, ma con Gesù è un guadagno ben superiore a quello che si lascia.

Preghiamo

Ti seguirò, ti seguirò, o Signore,
e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via dell’amore
e donerò al mondo la vita.
(Mons. Marco Frisina)

SANTO DEL GIORNO

Sant'Andrea, apostolo

30.11.2013
Andrea, figlio di Giona e fratello di Simon Pietro, era originario di Betsaida, e con il padre e il fratello esercitava il mestiere di pescatore in Galilea, nel lago di Tiberiade. Discepolo del Battista, ne accolse la testimonianza resa a Gesù di Nazaret, indicato come “l’Agnello di Dio” e insieme all’apostolo Giovanni si mise a seguirlo. “ Protocleto”, lo chiama la Chiesa d’Oriente, cioè il primo chiamato. Fu lui infatti, secondo la tradizione del Vangelo di Giovanni, a condurre a Gesù il fratello Pietro. “Abbiamo trovato il Messia!”, fu il suo annuncio gioioso, e dal Messia fu fatto, insieme al fratello, “pescatore di uomini”. Tale ce lo presenta il vangelo, ancora vivente il Maestro: fu Andrea infatti a condurre a Gesù i greci saliti a Gerusalemme per il culto e anche il ragazzo con i suoi cinque pani e due pesci che, benedetti dal Maestro, furono sufficienti a sfamare la moltitudine che lo aveva seguito.
Secondo una tradizione non documentabile, ma molto antica, dopo la morte e risurrezione di Gesù, Andrea annunciò il vangelo in Siria, in Asia minore e in Grecia; in Grecia, a Patrasso, sarebbe stato crocifisso, su una croce decussata, cioè con i bracci disposti diagonalmente, a forma della lettera X, cui è rimasto il nome di Croce di sant’Andrea.
Le sue reliquie nel 1208 furono portate ad Amalfi. La testa, giunta nel 1462 a Roma, è stata restituita alla chiesa di Patrasso dal papa Paolo VI nel 1974, in segno di rispetto verso l’Ortodossia che in lui venera il primo arcivescovo della Chiesa di Costantinopoli.

Il 30 novembre 1943 muore ad Auschwitz, dove era stata internata, la giovane ebrea olandese Etty Hillesum. Nel Diario e nelle Lettere ha lasciato testimonianza di una straordinaria avventura spirituale, che nell’esperienza degli eventi tragici che ha vissuto, nell’abisso della disperazione e dell’assurdo costituiti dalla Shoah, gli ha consentito di trovare un orizzonte di senso, di riconoscere una Presenza e di custodirla come il suo tesoro segreto. Scriveva nel Diario: “L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica cosa che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini”.
 

SABATO DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO Sant’Andrea, apostolo Commemorazione del battesimo di Sant’Ambrogio

Messa nel giorno:

Lettura
Lettura del primo libro dei Re19, 19b-21

In quei giorni.
Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.


Salmo
Sal 18 (19)

Rit.: Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.            R

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.            R


Epistola
Lettera di san Paolo apostolo agli Gàlati 1, 8-12

Fratelli, se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Matteo 4, 18-22

In quel tempo.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
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Messa vigiliare delle III Domenica di Avvento
 
 
Vangelo della Risurrezione
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni 20, 1-8

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
             Cristo Signore è risorto!
             ®Rendiamo grazie a Dio!
 
Seguono le letture della messa della Domenica:
Is 35,1-10; Sal 84; Rm 11,25-36; Mt 11,2-15
 

mercoledì 27 novembre 2013

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Preparate le vie al Signore, raddrizzate i suoi sentieri

28.11.2013
Ez 6,1.11-14; Sal 26 (27); Ag 2,1-9; Mt 12,33-37


«Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda». (Mt 12,34)

Le nostre parole rivelano ciò che abbiamo nel cuore. Oggi la parola di Dio è forte e esigente.
Come sono le nostre parole? Parole che rialzano, che inco-aggiano, ma anche correggono il fratello per il suo bene? Oppure parole che uccidono, che distruggono, che impediscono all’altro di essere quell’essere che Dio ha creato e che ama come ama me?
Che “alberi” siamo? Il nostro operare è in vista di una più grande armonia tra le persone, un aiutarci per fare diventare accogliente la nostra terra, il nostro mondo? O abbiamo la pretesa di fare solo il nostro tornaconto: avere senza mai dare, speculare e sfruttare gli altri senza vergogna?

Preghiamo

O Dio onnipotente tu che conosci il nostro cuore, fa che me-diante Gesù, tuo Figlio e nostro fratello, che ha dato la sua vita per noi, insegnandoci ad amarci e a prenderci cura gli uni degli altri come fratelli, siamo capaci di accogliere anche noi, con l’aiuto dello Spirito Santo, ogni fratello che ci poni accanto. Amen.

SANTO DEL GIORNO

San Giovanni di Dio

28.11.2013
Nato a Montemoro Novo, nella diocesi portoghese di Evora nel 1495, Giovanni, nei primi quarant’anni della sua vita, fece varie esperienze: fu pastore, contadino, soldato sotto gli stendardi dell’imperatore Carlo V, venditore ambulante, sovrintendente agli schiavi in Marocco, venditore di libri religiosi a Gibilterra. Si convertì seriamente al vangelo a seguito di un sermone del beato Giovanni di Avila.
Nel 1540 si stabilì a Granada, dopo aver distribuito per la strada ai poveri tutti i suoi beni al grido di: “Fate il bene, fratelli!”. Preso per pazzo, fu rinchiuso in un ospedale, dove si rese conto della pessima assistenza ai ricoverati. Liberato, fondò e organizzò un suo ospedale, dove si prestava servizio per amore, si osservavano le più rigorose norme igieniche e si seguivano sicure nozioni sanitarie. In pochi anni il suo ospedale di Granada divenne il primo esempio di un’istituzione moderna, organizzata secondo criteri di efficienza e di previdenza.
Fondò l’Ordine dei Fratelli Ospedalieri, detto anche dei Fatebenefratelli. Morì nel 1550, e venne canonizzato nel 1690. Fu dichiarato patrono dei malati e degli ospedali nel 1886.

La Chiesa ortodossa ricorda oggi il beato archimandrita di Neamt Paisij Velickovskij (1722-1794), riformatore del monachesimo russo, che fece rifiorire in Romania e in Russia lo spirito esicasta, in particolare con la ripresa della “preghiera di Gesù”. È stato canonizzato nel 1988, in occasione del millennio della conversione della Russia al cristianesimo.
 

RITO AMBROSIANO - GIOVEDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO

EZECHIELE
Lettura del profeta Ezechiele 6, 1. 11-14

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Così dice il Signore Dio: Batti le mani, pesta i piedi e di’: “Ohimè, per tutti i loro orribili abomini il popolo d’Israele perirà di spada, di fame e di peste! Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio sdegno”. Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla, dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».


SALMO
Sal 26 (27)

   ® Non respingermi, Signore, e mostrami il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. ®

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. ®

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. ®


PROFETI
Lettura del profeta Aggeo 2, 1-9

Il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggeo fu rivolta questa parola del Signore: «Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi? Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 33-37

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai farisei: «Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».

Miserere Mei Deus Gregorian

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Signore, raddrizzate i suoi sentieri

27.11.2013
Ez 6,1-10; Sal 31 (32); Abd 1,19-21; Mt 12,22-32

«Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi». (Mt 12,25b)

I farisei odiano il Signore Gesù perché sono gelosi della sua potenza e della sua autorità sulla gente. Ma l’opera del Signore è la prova del suo amore: sa compiere opere grandi nei confronti degli uomini per renderli capaci a loro volta di essere a servizio dell’uomo. Non possiamo cedere alla tentazione di chi crea soltanto confusione e dispersione ma, con la stessa forza di Cristo, dobbiamo impegnarci a co-struire strade di riconciliazione e di pace per rendere il nostro mondo un solo regno, una sola città, una sola famiglia.

Preghiamo

Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua Parola,
dammi la Sapienza,
che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve.
(Sap 9,1.6-7)

SANTO DEL GIORNO

San Virgilio, monaco e vescovo

27.11.2013
Virgilio è un monaco irlandese del secolo VIII. Come altri monaci missionari d’Irlanda, lasciò la sua isola per un pellegrinaggio in Palestina, ma si fermò in Baviera ad aiutare san Ruperto, l’apostolo dell’Austria. Fu nominato abate del monastero benedettino di S. Pietro a Salisburgo, e intorno al 765, vescovo di questa città. A questa designazione si oppose però Bonifacio, il santo evangelizzatore della Germania perché, come legato pontificio, non era stata chiesta la sua autorizzazione. Virgilio infatti venne consacrato solo dopo la morte di Bonifacio, Virgilio era uomo di vasta cultura, anche scientifica, e di grande iniziativa, anche nelle cose pratiche.
Fu un vescovo instancabile nell’educazione religiosa del popolo e nelle opere di assistenza ai bisognosi. Sotto di lui Salisburgo e tutta la Baviera rifiorirono sia spiritualmente che socialmente. Costruì la prima cattedrale di Salisburgo nel 774, e il monastero di S. Candido nell’Alto Adige. Morì il 27 novembre 784, e fu canonizzato da papa Gregorio IX nel 1232. Le sue spoglie si trovano nella cattedrale salisburgense.

RITO AMBROSIANO - MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO


EZECHIELE
Lettura del profeta Ezechiele 6, 1-10

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, volgiti verso i monti d’Israele e profetizza contro di essi: Monti d’Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture. I vostri altari saranno demoliti e quelli per l’incenso infranti, getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. Su tutto il vostro suolo dove abitate, le città saranno devastate, le alture verranno rese deserte, in modo che i vostri altari siano devastati e resi deserti, e siano frantumati e scompaiano i vostri idoli, siano spezzati i vostri altari per l’incenso e siano eliminate le vostre opere. Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore.
Tuttavia farò sopravvivere in mezzo alle nazioni alcuni di voi scampati alla spada, quando vi disperderò nei vari paesi. I vostri scampati si ricorderanno di me fra le nazioni in mezzo alle quali saranno deportati: io, infatti, spezzerò il loro cuore infedele, che si è allontanato da me, e i loro occhi, che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutti i loro abomini. Sapranno allora che io sono il Signore e che non ho minacciato invano di infliggere loro questi mali».


SALMO
Sal 31 (32)

    ® Beato l’uomo a cui è tolta la colpa.

Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre ruggivo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come nell’arsura estiva si inaridiva il mio vigore. ®

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. ®

Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell’angoscia.
Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione. ®


PROFETI
Lettura del profeta Abdia 1, 19-21

Così dice il Signore Dio: «Quelli del Negheb possederanno il monte di Esaù / e quelli della Sefela la terra dei Filistei; / possederanno il territorio di Èfraim e di Samaria / e Beniamino possederà il Gàlaad. / Gli esuli di questo esercito dei figli d’Israele / possederanno Canaan fino a Sarepta / e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefarad, / possederanno le città del Negheb. / Saliranno vittoriosi sul monte di Sion, / per governare il monte di Esaù, / e il regno sarà del Signore».


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 22-32

In quel tempo fu portato al Signore Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».
Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro».

martedì 26 novembre 2013

Marija Pavlovic comunica il Messaggio del 25 Novembre 2013 a Radio Maria

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Preparate le vie al Signore, raddrizzate i suoi sentieri

26.11.2013
Ez 5,1-9; Sal 76 (77); Gl 4,15-21; Mt 12,14-21


«Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunce-rà alle nazioni la giustizia». (Mt 12, 18) 

Il profeta annuncia le caratteristiche del Servo di Dio, i verbi descrivono l’identità dell’inviato: Non contesterà, non griderà, non spezzerà, non spegnerà …
Il Messia che aspettano i giudei è un Messia guerriero, battagliero, che travolge tutto, avendo tutti i poteri.
No! Gesù è il Messia umile, che ama ogni creatura, pieno di misericordia, che rialza il povero e chi è caduto, speranza dei deboli.
Gesù è l’immagine perfetta del Padre, il modello da seguire, che è sempre con noi: lo Spirito ci mostra la strada giu-sta, anche se non facile, per essere oggi “alter Christus”.

Preghiamo

L’anima mia magnifica il Signore...
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono…
Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
(Lc 1,46,50,51b-53)

SANTO DEL GIORNO

Beata Enrichetta Alfieri/San Silvestro, abate

26.11.2013
Nella Diocesi di Milano si ricorda la beata Enrichetta Alfieri.  Conosciuta come l’«angelo di San Vittore» per il servizio svolto per tanti anni nel grande carcere milanese dove ha accompagnato i detenuti anche in frangenti molto difficili.
Maria Angela Domenica Alfieri nasce a Borgo Vercelli nel 1891; a vent’anni entra nelle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret. Dopo un primo servizio in un asilo infantile a Vercelli – e aver superato prodigiosamente una grave malattia – nel 1923 viene inviata a far parte del gruppo di suore che assistono le detenute di San Vittore. E qui diventa presto un punto di riferimento per tutti.  Muore il 23 novembre 1951.
Nel 1995, dopo l'inizio del processo di beatificazione aperto dal Card. Martini, la sua salma, viene traslata dal cimitero di Borgo Vercelli, all'Istituto delle Suore della Carità in via Caravaggio 10, a Milano.
E' stata beatificata a Milano il 26 giugno 2011.

San Silvestro, abate
Nacque ad Osimo, nella Marca di Ancona, verso il 1177. Fu inviato a Bologna e a Padova a studiare diritto, che però dopo breve tempo abbandonò per dedicarsi alla teologia e alle “divine lettere”. Fece poi parte del collegio dei canonici della cattedrale di Osimo. Rimasto fortemente scosso alla vista di un sepolcro aperto, in cui giaceva un suo parente, ammirato in vita per la sua bellezza, abbandonò la città e si ritirò in una spelonca dell’Appennino marchigiano per “mutare in meglio la sua vita”.
Avendo la sua fama di santità richiamato qui gran folla di devoti, lasciò l’eremo e cercò la solitudine a Montefano, presso Fabriano. Ma anche qui venne raggiunto da molti discepoli per cui, vedendo in ciò un preciso segno di Dio, vi fondò il suo primo monastero, adottando la Regola di san Benedetto, e dando inizio alla Congregazione dei Silvestrini (1231). Morì novantenne nel 1267, lasciando dodici monasteri, diffusi nelle Marche, Umbria e Lazio, e circa 120 monaci.
Le sue spoglie furono poste in un’arca di cipresso collocata nella chiesa di Montefano. Attualmente si trovano in un’urna di ottone e cristallo sotto la mensa dell’altare maggiore della stessa chiesa. Un interessante ciclo pittorico con le “storie del Santo” si può ammirare nel monastero di Montefano: sono venti lunette, opera del pittore fabrianese Antonio Ungarini (metà del sec. XVIII), in cui sono riprodotti episodi e miracoli della vita di san Silvestro.

RITO AMBROSIANO - MARTEDÌ DELLA II SETTIMANA DI AVVENTO


EZECHIELE
Lettura del profeta Ezechiele 5, 1-9

In quei giorni. Il Signore mi parlò, dicendo: «Figlio dell’uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba. Poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell’assedio. Prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città. Disperderai al vento l’ultimo terzo, mentre io sguainerò la spada dietro a loro.
Conservane solo alcuni e li legherai al lembo del tuo mantello; ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sulla brace e da essi si sprigionerà il fuoco e li brucerai. A tutta la casa d’Israele riferirai: Così dice il Signore Dio: “Questa è Gerusalemme! Io l’avevo collocata in mezzo alle nazioni e circondata di paesi stranieri. Essa si è ribellata con empietà alle mie norme più delle nazioni e alle mie leggi più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato le mie norme e non hanno camminato secondo le mie leggi”. Perciò, dice il Signore Dio: “Poiché voi siete più ribelli delle nazioni che vi circondano, non avete camminato secondo le mie leggi, non avete osservato le mie norme e neppure avete agito secondo le norme delle nazioni che vi stanno intorno, ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco, anch’io sono contro di te! Farò giustizia di te di fronte alle nazioni. Farò a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli”».


SALMO 
Sal 76 (77)

      ® Nel giorno dell’angoscia io cerco il Signore.

La mia voce verso Dio: io grido aiuto!
La mia voce verso Dio, perché mi ascolti.
Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore,
nella notte le mie mani sono tese e non si stancano;
l’anima mia rifiuta di calmarsi. ®

Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e incapace di parlare. ®

Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra i popoli. ®


PROFETI
Lettura del profeta Gioele 4, 15-21

Così dice il Signore Dio: «Il sole e la luna si oscurano / e le stelle cessano di brillare. / Il Signore ruggirà da Sion, / e da Gerusalemme farà udire la sua voce; / tremeranno i cieli e la terra. / Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo, / una fortezza per gli Israeliti. / Allora voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio, / che abito in Sion, mio monte santo, / e luogo santo sarà Gerusalemme; / per essa non passeranno più gli stranieri. / In quel giorno / le montagne stilleranno vino nuovo / e latte scorrerà per le colline; / in tutti i ruscelli di Giuda / scorreranno le acque. / Una fonte zampillerà dalla casa del Signore / e irrigherà la valle di Sittìm. / L’Egitto diventerà una desolazione / ed Edom un arido deserto, / per la violenza contro i figli di Giuda, / per il sangue innocente sparso nel loro paese, / mentre Giuda sarà sempre abitata / e Gerusalemme di generazione in generazione. / Non lascerò impunito il loro sangue, / e il Signore dimorerà in Sion».


VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 14-21

In quel tempo. I farisei uscirono e tennero consiglio contro il Signore Gesù per farlo morire.
Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto; / il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. / Porrò il mio spirito sopra di lui / e annuncerà alle nazioni la giustizia. / Non contesterà né griderà / né si udrà nelle piazze la sua voce. / Non spezzerà una canna già incrinata, / non spegnerà una fiamma smorta, / finché non abbia fatto trionfare la giustizia; / nel suo nome spereranno le nazioni».
 

sabato 23 novembre 2013

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO

Dì a noi quando accadranno queste cose

23.11.2013
Ez 3,22-4,3; Sal 129 (130); Eb 5,1-10; Mt 10,1-6


«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele». (Mt 10,5-6)


Dopo la chiamata, Gesù invia in missione i 12 apostoli.
Per Gesù non è una discriminazione nei confronti dei pagani e dei samaritani, ma è doveroso cominciare dal popolo eletto che è in un stato di abbandono spirituale, perché i pastori inviati da Yahweh hanno trascurato il loro compito. Gesù “vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore” (Mt 9,36).
Per gli inviati, l’annuncio è fatto con le parole, le opere di bene e la testimonianza della vita. I discepoli faranno come il Maestro, mettendosi al servizio dei loro fratelli, senza altre pretese. E cosi, oggi lo sia anche per noi!

Preghiamo

Sangue prezioso di Cristo,
scorri ancora lungo i solchi di questa umanità malata,
lava le colpe,
rivesti la nostra nudità,
lenisci il dolore di ogni ferita che sanguina.
Lega, sangue divino,
i nostri cuori in una rinnovata amicizia con il Dio della Vita, in perenne alleanza d’amore.

(A. M. Vissani, Pregare è pace)