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giovedì 28 febbraio 2013

PENSIERO E PREGHIERA DEL GIORNO


Da ricco che era si fece povero

1.03.2013
Giorno aneucaristico


La parola di Gesù dalla croce: “Ho sete!”
Il grido di Gesù, sulla croce, è il grido di secoli e millenni, di persone e di popolazioni numerose, quelle che non appaiono nei testi di storia né in TV; a meno che succeda qualcosa di tragico. È il grido della sete di giustizia, grido che rivendica la vita.
La sete di giustizia a Cajamarca, sulle Ande al nord del Perù, è sete di acqua buona, quella che permette e ricrea la vita. E grida così. “Agua sí, oro no!”
L’oro è quello dei giacimenti del progetto Minas Conga, un investimento di 4000 milioni di dollari. L’acqua è quella del delicato e complesso sistema idrogeologico di laghetti, ruscelli, zone umide e risorgive che permettono, oltre all’esistenza di un paesaggio bellissimo, di dissetare centinaia e migliaia di persone e pascoli per gli allevamenti ovini e vaccini.
Il Dio creatore ha il cuore trafitto anche dalle ferite inflitte a questa terra: miniere a cielo aperto che hanno fatto sparire tutto. Poche imprese multinazionali ottengono incalcolabili guadagni. Decine di migliaia di persone e animali riceveranno inquinamento, distruzione del sistema idrico e dei pascoli, corruzione, traffico di persone e sfruttamento sessuale di ragazzine adolescenti.
I “pro miniera a tutti costi” non rispettano l’ambiente né le persone, mentre i contadini e gli abitanti del posto sono così decisi a impedire l’avanzata della miniera, che sono disposti a morire pur di difendere i loro laghi e le loro sorgenti.
HO SETE: Grido di sei mamme, di tanti fratelli e sorelle delle sei persone già uccise in questa lotta di Davide contro Golia.
HO SETE. Il cinismo degli investitori capitalisti ha coniato la legge del “rubinetto che perde”: dicono che poco a poco la ricchezza prodotta fará arrivare gli spiccioli alla gente, come la spugna offerta a Gesù.

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