8.12.2012
Nel tempo di Avvento, questa solennità trova la sua collocazione
naturale, congiungendo la celebrazione del Signore che viene con la
contemplazione di Colei che fu fin dal suo concepimento pura attesa di
lui. La Chiesa, con la proclamazione del dogma dell’Immacolata
Concezione della Vergine Maria, l’8 dicembre del 1854, volle
solennemente coronare una lunghissima tradizione di devozione e di fede.
Già i Padri della Chiesa d’Oriente avevano esaltato la Madre di Dio
come “giglio purissimo, germe non-avvelenato, immacolata, più splendida
del sole ”.
In Occidente, la verità della purezza originaria di Maria da ogni
macchia di peccato si affermò con la preoccupazione di non contraddire
la dottrina della Redenzione operata soltanto in virtù del sacrificio di
Cristo; a questo scopo fu preziosa la riflessione di Giovanni Duns
Scoto, secondo la quale anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma
con una redenzione preventiva. Ella fu preservata dal peccato originale
in previsione dei meriti del suo figlio divino.
Così la festa della Vergine Immacolata si introdusse nel 1476 nel
calendario romano, e la devozione alla Madre di Dio concepita senza
peccato si diffuse rapidamente, fino alla solenne proclamazione fatta da
Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”, nella quale dichiara che “per
singolare grazia e privilegio di Gesù Cristo, Salvatore del genere
umano”, Maria fu preservata dalla colpa originale, perché la Beata
Vergine fruisce più profondamente di chiunque altro dei frutti della
redenzione, lei, la Piena-di-grazia, in quanto destinata da Dio a un
ruolo straordinario ed esclusivo nella storia della salvezza. Nelle
apparizioni di Lourdes, il 25 marzo 1858, la stessa Vergine Maria ha
confermato questo suo privilegio presentandosi come “l’Immacolata
Concezione”.
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